70° Anniversario dello Sbarco di Anzio

 

 

Il 22 gennaio 2014 è stato il 70° anniversario dello Sbarco, e la Città di Anzio lo ha celebrato con varie manifestazioni.

 

Noi per l'occasione abbiamo "attivato" alcune stazioni all'interno di Villa Adele, sede del Museo dello Sbarco di Anzio e del Museo Archeologico.

L'Iniziativa delle Commemorazione è patrocinata dall'Am.ne del Comune di Anzio, ma nasce dalla passione e dall'impegno che il Sig. Patrizio Colantuono (Direttore del Museo dello Sbarco) dedica da molti anni per mantenere vivo il ricordo di questo storico evento e a raccogliere notizie e reperti a esso relativi.

 

Così, sin dal giorno precedente abbiamo installato due antenne verticali e portato i nostri ricetrasmettitori in decametriche, uno dei quali ha poi operato in fonia col nominativo di Sezione IQØAP ed altri in telegrafia col nominativo IIØCW.

 

Mentre al microfono si sono avvicendati Leo IKØBZE e Claudio IZØWAW, al tasto si sono alternati gli amici venuti appositamente dalle Sezioni di Roma, Giovanni IKØTWN e Carlo IKØYGJ, mentre da Viterbo, Sante IKØHBN. Carlo ha portato con sé un tasto semiautomatico americano del Signal Corps, ossia un J-36 Lionel datato 1940 tuttora perfettamente funzionante, con il quale ha fatto i suoi QSO.

 

Nel corso dei collegamenti abbiamo provveduto a "pubblicizzare" la commemorazione e le manifestazioni a essa legate, specificando che trasmettevamo dal Museo e dando, in telegrafia, il QTH "Anzio beachhead", a ricordare che in quei giorni terribili la zona fu la "testa di spiaggia" da cui partì l'avanzata Alleata.

 

La nostra attivazione ha avuto successo, e sono state collegate stazioni di varie parti del mondo, tra cui Russia, Germania, Stati Uniti. Tutti i collegamenti verranno confermati con una speciale QSL commemorativa per la quale ci siamo ispirati all'immagine su un francobollo che le Isole Marshall hanno dedicato allo Sbarco in occasione del suo Cinquantenario.

 

Contemporaneamente all'attività "on air" in due vetrine del Museo abbiamo esposto una piccola selezione di tasti telegrafici militari, principalmente angloamericani, risalenti alla Seconda Guerra Mondiale.

 

In particolare una vetrina, con materiale di Vito IZØGNY, era dedicata prevalentemente ai tasti verticali, mentre nell'altra, con materiale di Claudio IZØKRC, c'erano soprattutto tasti semiautomatici.

 

 

 

 

L'esposizione e anche la nostra stazione hanno richiamato l'attenzione dei visitatori venuti al Museo per avere lo speciale annullo commemorativo 

delle Poste Italiane.  Si sono fermati a "chiacchierare" con noi sia colleghi radioamatori che "vecchi" telegrafisti, categoria ben presente ad Anzio in quanto presso la Caserma Santa Barbara vi è la Scuola Militare delle Telecomunicazioni.

 

 

 

 

Villa Adele ad Anzio: l'ingresso del Museo dello Sbarco e del Museo Archeologico
Villa Adele ad Anzio: l'ingresso del Museo dello Sbarco e del Museo Archeologico

 

 

Un'altra veduta di Villa Adele. Sul terrazzo si notano le nostre antenne
Un'altra veduta di Villa Adele. Sul terrazzo si notano le nostre antenne

 

 

Le stazioni IQØAP e IIØCW

 

 

Leo IKØBZE al microfono della IQØAP
Leo IKØBZE al microfono della IQØAP

 

 

Carlo IKØYGJ opera alla IIØCW. Ben visibile il suo bel J-36 Lionel
Carlo IKØYGJ opera alla IIØCW. Ben visibile il suo bel J-36 Lionel

 

 

Sante IKØHBN (in primo piano) opera con un moderno paddle, mentre Giovanni IKØTWN con un bug d'epoca della Royal Canadian Air Force, entrambi con il nominativo IIØCW su bande diverse
Sante IKØHBN (in primo piano) opera con un moderno paddle, mentre Giovanni IKØTWN con un bug d'epoca della Royal Canadian Air Force, entrambi con il nominativo IIØCW su bande diverse

 

 

Carlo IKØYGJ trasmette col suo J-36. Sullo sfondo Leo IKØBZE e Claudio IZØWAW
Carlo IKØYGJ trasmette col suo J-36. Sullo sfondo Leo IKØBZE e Claudio IZØWAW

 

 

Giovanni IKØTWN mentre opera con il bug SA-100 della Royal Canadian Air Force
Giovanni IKØTWN mentre opera con il bug SA-100 della Royal Canadian Air Force

Il materiale esposto

 

 

La vetrina dei tasti verticali

 

 

La vetrina con il materiale di Vito IZØGNY
La vetrina con il materiale di Vito IZØGNY

 

Nella prima vetrina, allestita con materiale portato da Vito IZØGNY, c'erano sul ripiano in alto alcuni tasti britannici (da sinistra a destra: il "tipo D" e il "tipo F" della RAF, il piccolo tasto del Fullerphone Mark V e quattro varianti del WT 8AMP); sul ripiano in basso (sempre da sinistra) tre dispositivi statunitensi, ossia un Instructograph per l'insegnamento della telegrafia, un tasto da gamba J-45 e un tasto semiautomatico J-36 Lionel, e infine un tasto tedesco tipo Junker.

 

Tasto tipo "D" della Royal Air Force britannica

 

Realizzato principalmente in bachelite, era impiegato dalle stazioni terrestri della RAF nel periodo della Seconda Guerra Mondiale.

 

Tasto tipo "D" della RAF
Tasto tipo "D" della RAF

 

 

Tasto tipo "F" della Royal Air Force britannica

 

Realizzato in bachelite, deve alla sua forma caratteristica il soprannome “bathtub” (vasca da bagno) col quale è generalmente conosciuto. È di costruzione stagna, a scatola, con due valve incernierate chiuse da una clip che all’occorrenza può anche mantenere premuto pomolo, in modo da trasmettere un segnale continuo, utile per la radiolocalizzazione in casi di emergenza, ad es. durante l’abbandono di un aeroplano.

 

Poteva essere usato anche calzando guanti e sopportava senza danni forti colpi sul pomello, come accidentalmente può avvenire su un aereo in condizioni di turbolenza o su un battello con mare grosso. Era infatti impiegato già da prima della Seconda Guerra Mondiale sui bombardieri medi e pesanti Wellington, Halifax e Lancaster, e sulle lance del RAF Air/Sea Rescue Service.

 

Tasto tipo "F" o "bathtub"
Tasto tipo "F" o "bathtub"

 

 

Tasto britannico mod. YA1860

 

Piccolo tasto militare britannico mod. YA1860 in uso negli anni Quaranta sul dispositivo campale di telegrafia e telefonia via filo Fullerphone Telephone Set D Mk 5.

 

Base in tela bachelitizzata, leva e pomolo in bachelite. Dispone di due set di contatti, funzionali all’impiego col Fullerphone. Con tutta probabilità il tasto era destinato principalmente all’effettuazione di prove e chiamate piuttosto che alla trasmissione di messaggi in telegrafia.

 

 

Tasto mod. YA1860 impiegato sul Fullerphone Mk 5
Tasto mod. YA1860 impiegato sul Fullerphone Mk 5

 

 

Tasto britannico WT 8AMP n° 2 "a tre ponti"

 

Tasto militare britannico WT 8AMP n° 2, fabbricazione TMC (Telephone Manufacturing Co. Ltd., London), 1940.

 

Leva massiva in ottone nichelato, tipologia "a tre ponti", la più raffinata, parti metalliche lavorate alle macchine utensili.

 

 

Tasto WT 8AMP "a tre ponti"
Tasto WT 8AMP "a tre ponti"

 

 

Tasto britannico WT 8AMP n° 2 MK II

 

Fabbricazione WER, anni '40. Leva massiva in ottone nichelato, numero di componenti ridotto con l'abolizione dei "ponti".

 
Tasto WT 8AMP n° 2 MK II
Tasto WT 8AMP n° 2 MK II

 

 

Tasto britannico WT 8AMP Westclox

 

Tasto militare britannico WT 8AMP fabbricato nel periodo della Seconda Guerra Mondiale dalla canadese Westclox (in tempo di pace fabbrica di orologi).

 

La meccanica (leva e ponti) è realizzata a partire da lamiera di ottone (poi nichelata) con economiche operazioni di tranciatura e piegatura tipiche della produzione di massa.

 

 

Tasto WT 8AMP di fabbricazione Westclox
Tasto WT 8AMP di fabbricazione Westclox

 

 

Tasto britannico WT 8AMP n° 2 MK III

 

Questo modello con la leva in bachelite ha continuato a venire utilizzato anche nel dopoguerra.

 

Tasto WT 8AMP n° 2 MK III con leva in bachelite
Tasto WT 8AMP n° 2 MK III con leva in bachelite

 

 

Tasto statunitense da gamba J-45

 

Realizzato a partire dal “classico” tasto militare americano, il J-37, dotandolo di una clip per venire assicurato alla gamba dell’operatore, era a corredo dei ricetrasmettitori per impiego tattico spalleggiabili (“manpack”) o montati su camionette.

 

Con la sua base in resina e la leva realizzata per tranciatura e piegatura da lamiera, è un ottimo esempio di applicazione dei criteri di semplificazione costruttiva che caratterizzavano la produzione americana ad uso bellico.

 

Tasto statunitense da gamba J-45
Tasto statunitense da gamba J-45

 

 

Tasto semiautomatico statunitense J-36 Lionel

 

Con questo tasto, che a differenza degli altri visti prima è ad azionamento orizzontale, in virtù di un pendolo le sequenze di punti si generano in modo automatico spostando la leva a destra, mentre le linee vanno generate manualmente spostando la leva a sinistra. Ciò permette il conseguimento di più alte velocità di trasmissione con un minore affaticamento dell’operatore.

 

Questo tipo di tasto fu inventato per impieghi civili da Horace Martin agli inizi del Novecento. Nel momento di maggior richiesta per uso bellico i J-36, oltre che dalla Vibroplex, l’azienda fondata da Martin, vennero realizzati anche da altre case. Quello mostrato ad es. è di produzione Lionel, una ditta che in tempo di pace produceva trenini elettrici, e cui la Vibroplex addirittura fornì gli stampi e gli attrezzaggi per la produzione.

 

Tasto semiautomatico J-36 di produzione Lionel
Tasto semiautomatico J-36 di produzione Lionel

 

 

Tasto tedesco Junker

 

Progettato e costruito durante la Prima Guerra Mondiale da Joseph Junker, ufficiale radiotelegrafista della Marina Tedesca, e prodotto inizialmente a Berlino nello stabilimento dello stesso Junker, durante la Seconda Guerra Mondiale fu impiegato da tutte le forze militari tedesche.

 

È un tasto di grande raffinatezza meccanica: sue caratteristiche peculiari sono la modalità di regolazione della tensione della molla per mezzo di una manopola posta sulla base e non sulla leva, come generalmente avviene, e la registrazione micrometrica della distanza tra i contatti, il cui corretto mantenimento viene garantito da un sistema "click-stop". Nella base in bachelite è inoltre incorporato un filtro antiscintille, e tutto il tasto è protetto da un carter in alluminio apribile a cerniera.

 

Dopo la guerra venne adottato da numerose Marine europee e dalle stazioni costiere australiane. Ha continuato a venire prodotto sino a tempi recenti dalla Joseph Junker GmbH a Bad Honnef in Renania, dove la Ditta si trasferì parzialmente da Berlino già nel 1934 e quindi definitivamente nel 1945, un anno prima della morte del Fondatore.

 

Tasto Junker
Tasto Junker

 

 

Instructograph statunitense

 

Questo apparecchio era uno dei sussidi utilizzati per insegnare la telegrafia agli operatori. Un motore (elettrico in questo esemplare, ma poteva anche essere a molla come nei vecchi grammofoni) faceva scorrere tra due contatti affacciati un nastro di carta opportunamente perforato. Al passaggio delle perforazioni i contatti si chiudevano azionando così un oscillofono (in alcune versioni facente parte dell’apparecchio stesso) che generava la nota telegrafica che gli allievi ascoltavano.

 

Un intero corso di telegrafia richiedeva un set di dieci nastri, ciascuno dei quali aveva doppia perforazione e quindi veniva fatto passare due volte tra i contatti.

 

L’Instructograph, prodotto dalla omonima ditta di Chicago, Illinois, venne usato dagli Anni Venti agli Ottanta dello scorso secolo.

 

Apparecchio statunitense "Instructograph" per l'insegnamento della telegrafia
Apparecchio statunitense "Instructograph" per l'insegnamento della telegrafia

 

 

La vetrina dei tasti semiautomatici

 

 

La vetrina con il materiale di Claudio IZØKRC
La vetrina con il materiale di Claudio IZØKRC

 

Nella seconda vetrina, contenente materiale di Claudio IZØKRC, erano esposti principalmente tasti semiautomatici, tra i quali alcuni J-36 statunitensi di costruttori diversi (Vibroplex, Bunnell, Lionel, BMS, Buzza) e un SA-100 canadese, oltre a un apparecchio Peerless Signagraph e un tasto con buzzer per l'insegnamento della telegrafia e un perforatore per telegrafia Wheatstone.

 

 

Tasto semiautomatico Vibroplex J-36

 

Questo tasto venne realizzato dalla Vibroplex, la Casa fondata da Horace Martin, l'inventore del bug, su specifica commessa dall'Esercito Americano per la produzione dei tasti semiautomatici denominati J-36.

 

La targa riporta il S/N No.98, uno tra i primi prodotti.

 

Tasto semiautomatico prodotto dalla Vibroplex, modello Lightning J-36
Tasto semiautomatico prodotto dalla Vibroplex, modello Lightning J-36

 

Tasto semiautomatico statunitense J-36 Bunnell

 

Anche la Bunnell, famosa casa statunitense produttrice di apparecchiature telegrafiche, realizzò alcuni esemplari di J-36.

 

Tasto semiautomatico J-36 di produzione Bunnell
Tasto semiautomatico J-36 di produzione Bunnell

 

 

Tasto semiautomatico statunitense J-36 BMS

 

Questo tasto J-36 venne realizzato dalla Brooklyn Metal Stamping Corp. (BMS) di Brooklyn, New York.

 

Questa casa fu storicamente la prima a ricevere una commessa dall'Esercito Americano per la produzione dei tasti semiautomatici J-36, già nel 1930.

 

Tasto semiautomatico J-36 di produzione BMS
Tasto semiautomatico J-36 di produzione BMS

 

 

Tasto semiautomatico australiano Buzza

 

Anche la Buzza Products australiana realizzò alcuni esemplari di J-36, uno solo dei quali è arrivato ai giorni nostri.

 

Quello mostrato è un tasto della Buzza assolutamente identico a quelli per uso militare contrassegnati come J-36, ma prodotto per impiego civile.

 

Tasto semiautomatico Buzza Products
Tasto semiautomatico Buzza Products

 

 

Tasto semiautomatico statunitense Standard Radio Co.

 

Una rarità: il "bug" realizzato tra il 1940 e il 1943 dalla Standard Radio Co. di New York a fronte di uno speciale ordine dello U.S. Army Air Corps per essere utilizzato sugli aeroplani.

 

Tasto semiautomatico Standard Radio per uso aeronautico
Tasto semiautomatico Standard Radio per uso aeronautico

 

 

Tasto semiautomatico canadese SA-100

 

Questo tasto venne realizzato per la Royal Canadian Air Force dalla Wilson Mfg. Co. di Toronto, Ontario, nel periodo dal 1930 al 1947.

 

Tasto semiautomatico SA-100, utilizzato anche durante le trasmissioni con la IIØCW
Tasto semiautomatico SA-100, utilizzato anche durante le trasmissioni con la IIØCW

 

 

Tasto semiautomatico Model-X in uso allo U.S. Signal Coprs

 

Questo tasto venne utilizzato già dagli anni Venti dalle Forze Armate statunitensi. La marcatura di colore rosso CAS ricorrente in molte parti di esso rappresenta la classificazione che il Signal Corps gli aveva dato in quanto fornito dalla Chloride of Silver Co.

 

Tasto semiautomatico prodotto dalla Vibroplex, modello Model-X
Tasto semiautomatico prodotto dalla Vibroplex, modello Model-X

 

 

Set britannico per l'apprendimento telegrafico

 

Realizzato per conto del British Air Ministry, è costituito da un tasto di tipologia semplificata e un buzzer montati su una tavoletta destinata ad alloggiare anche le batterie.

 

Set per l'apprendimento telegrafico
Set per l'apprendimento telegrafico

 

 

Peerless Signagraph statunitense

 

Del tutto simile allo Instructograph, anche questo apparecchio veniva utilizzato per l'insegnamento della telegrafia.

 

Peerless Signagraph
Peerless Signagraph

 

 

Perforatore per telegrafia Wheatstone del Signal Corps

 

Veniva utilizzato per preparare la banda perforata per la trasmissione automatica con metodo Wheatstone. Sul fianco l'inconfondibile marchio rosso di riconoscimento del Signal Corps.

 

Perforatore Wheatstone della ditta Statunitense Mc Elroy .
Perforatore Wheatstone della ditta Statunitense Mc Elroy .